Franco Quadri: Passione e Idea
A Urbino, nel gli anni Novanta, quando lo invitai al Festival TetrOrizzonti, per una giornata di studi dedicata al drammaturgo B.M.Koltès definii Franco Quadri un critico militante con una PASSIONE e un'IDEA per il teatro.
Lo conobbi a Riccione, nell'87 quando in modo discreto mi disse che stava per diventare critico tetrale per La Repubblica. Poi lo incontrai da allora ogni anno ai festival e agli eventi nazionali. Era un vero collaboratore culturale: ogni volta che gli chiedevo di partecipare ad un libro o ad una mia iniziativa Franco c'era. Penso ai Festival di Urbino o al centenario Beckettiano a Scandicci o alle pubblicazioni su Pasolini, Svoboda e Beckett. E' tra le firme dei libri da me curati.
Tutti noi abbiamo studiato i suoi testi sull'avanguardia teatrale, sul teatro degli anni Settanta, sulla politica del regista, sul Laboratorio di Prato, su Robert Wilson. E chi ha un'Idea e una Passione per il teatro, legge i libri su Beckett, Copi, Genet, Lepage, Wenders, Brook, ecc da lui pubblicati dalla sua casa editrice UBU. E poi, chi non ha un PATALOGO, l'annuario del teatro, incontro documentativo e riflessione critica sulla scrittura del teatro?
Quante volte abbiamo parlato del ruolo importante della critica per la cultura del teatro? Se non si fa una riflessione storica, se non si riconoscono i Maestri, se non si studia la storia del teatro contemporaneo con i suoi linguaggi, fare teatro non ha senso.
Omaggio a Franco Quadri
QUALE LINGUAGGIO PER IL NUOVO TEATRO D' AUTORE? di NICO GARRONE
01 aprile 1987 — LA REPUBBLICA pagina SPETTACOLI
CHE LINGUA parla o in quante lingue si esprime la nuova drammaturgia in cerca d' autore e di parola del teatro sperimentale? E' il tema conduttore dell' edizione ' 87 del Teatrorizzonti coordinato da Massimo Puliani in programma da ieri ad Urbino, cinque giorni densi d' incontri seminariali e spettacoli. La relazione introduttiva di Valentina Valentini ha ripercorso i diversi itinerari di alcune tra le più significative Drammaturgie del disgelo affiorate dopo un periodo di glaciazione della parola, almeno per quanto riguarda lo scenario di un certo teatro. Mentre nei giorni successivi verranno proposte in collaborazione con l' Accademia di Belle Arti di Urbino una mostra di Materiali scenici (alla Rotonda del Tordinone), e dei Percorsi d' ascolto e di visioni a cura di Carlo Infante (nella sala proiezioni dell' Istituto dello Spettacolo). Altri incontri seminariali il 2 e il 3, rispettivamente alla Rotonda del Tordinone e nell' Aula Sospesa del Nuovo Magistero, sulla Drammaturgia Infinita a cura del centro teatrale universitario con vari interventi e l' assegnazione da parte del Rettore Carlo Bo di un "Premio ad honorem" a Franco Quadri, e Teatro: arti & pensieri, una tavola rotonda presieduta dal professor Cerboni Baiardi a partecipazione mista di filosofi, saggisti e registi. Sul versante degli spettacoli e della drammaturgia applicata alla nuova scena teatrale fra gli autori liberamente sfiorati o attraversati con la particella "da", il Beckett in Magazzini Produzione di Come è nell' adattamento di Quadri e la regia di Federico Tiezzi, l' evocazione del famoso romanzo di Victor Hugo fatta dalla Raffaello Sanzio con il loro I miserabili riscritto da Claudia Politikon, o Specchi di cenere del Transteatro di Puliani ispirato alla prosa poetica di Jabès, e un Pirandello in esclusiva per "Teatrorizzonti" di Memè Perlini e Antonello Aglioti, "L' uomo dal fiore in bocca", ambientato alla stazione ferroviaria di Urbino. Infine per la giornata conclusiva del 4 il calendario più fitto: in mattinata i bilanci di Giuseppe Bartolucci sugli ultimi due anni della rassegna "La giovan Italia", nel pomeriggio l' edizione straordinaria a più voci di un Almanacco del Teatro, professioni di gusto e di tendenza da parte di critici e registi, e la sera l' atto unico pirandelliano rivisitato da Perlini in copia unica alla Stazione. -