Articolo del giorno 27/03/2004 in Prima Pagina del CORRIERE ADRIATICO
gli interventi
Lezione di storia
SCIOPERO! Parola che sempre più sta perdendo i suoi valori originari per far posto a una serie di interpretazioni che ne ribaltano - a volte - i significati. I fatti degli autoferrotranvieri di Milano hanno fatto emergere tutte le contraddizioni dello sciopero: si sciopera per migliorare l'esistente o per peggiorarlo? Quando è giusto scioperare? Eppure lo "Sciopero" è un diritto che ha segnato i nostri ultimi e più cento anni. Ieri è stato proclamato lo sciopero generale. Non si sono presentati al lavoro molta gente comune, lavoratori della società che dello sciopero non fa mai uso frequente, in quanto chi sciopera non percepisce un compenso. Leggo una nota...
... "Le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil aderiscono allo sciopero generale di tutte le categorie proclamato dalle tre Confederazioni per protestare contro le decisioni assunte dal Governo di procedere alla modifica del sistema previdenziale italiano e per sostenere la piattaforma rivendicativa sui temi dello sviluppo, della politica dei redditi, degli ammortizzatori sociali, del Mezzogiorno e delle politiche sociali. Lo sciopero riguarderà anche tutto il personale del comparto dell'Università e dell'Alta Formazione Artistica e Musicale". Ho riportato questa nota perché vorrei contrapporla a quella di un'altra associazione sindacale che non aderisce allo sciopero: anzi ne annulla le motivazioni: "L'Unams non sciopera perché dopo la famigerata legge Giugni (sic!) che, in pratica, rende lo sciopero indolore... l'unico dolore, rimasto oggi, consiste nei soldi che il cosiddetto lavoratore regala allo Stato. Perché scioperare unitamente al resto del mondo del lavoro, significherebbe non avere visibilità: infatti, nel "mare magnum" della protesta, nessuno si accorgerebbe che esistiamo e, pertanto, regaleremo denaro ad uno Stato che, per quanto riguarda il settore Afam, non li merita affatto".
Sono sbalordito: non tanto per le sostanziali, giuste, rivendicazioni del corpo docente ma per le argomentazioni che ha posto quella associazione: "sciopero indolore", "famigerata legge Giugni" (uno dei padri dello statuto dei lavoratori!), "scioperare unitamente al resto del mondo del lavoro, significherebbe non avere visibilità!". Ma che cosa sta succedendo? Lo sciopero generale è l'insieme dei lavoratori. La "visibilità" è l'azione unitaria dei lavoratori, le ragioni dei lavoratori, i diritti dei lavoratori e non il passaggio televisivo da Bruno Vespa o al Costanzo show. Non sono certo io che posso dare lezioni in merito: provengo da una generazione che lo sciopero l'ha fatto quando stava nei banchi di scuola! Ma è la storia a dare lezione di Sciopero!.
MASSIMO PULIANI